GEOMETRIE INVISIBILI
Questa serie di opere esplora il tema della struttura instabile come metafora dell’identità. Le composizioni evocano paesaggi mentali e città interiori in bilico tra costruzione e dissoluzione.
Linee, intrecci e sovrapposizioni creano impalcature visive che si ergono e si disgregano, generando una tensione costante tra ordine e caos. La pittura si fa atto di scavo, attraversamento della materia, in cerca di tracce, di equilibri precari.
La palette cromatica ridotta, tra neri, ocra, rossi e toni polverosi suggerisce un tempo sospeso, archeologico. ogni superficie è una geografia emotiva, una rovina in costruzione, dove il colore diventa sedimento e memoria.
Le opere si presentano come frammenti di un linguaggio che nasce e scompare, frammenti che affiorano e svaniscono come testimonianza di un paesaggio interiore. Esprimono la fragilità, la memoria e la profondità mentale di ognuno di noi.
In questo orizzonte fluido e mutevole, il progetto si fa spazio di risonanza: un invito a sostare nell’instabilità, a riconoscersi nella tensione silenziosa tra ciò che emerge e ciò che svanisce.
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